I vantaggi dell’agricoltura biologica
I benefici che la società può trarre dall’agricoltura biologica sono molteplici in termini di conservazione della qualità del suolo, della tutela della biodiversità e del rispetto di acqua e aria.
Nel 2019 abbiamo ottenuto la certificazione biologica e questo per noi significa produrre erbe aromatiche di qualità, sane e gustose, dalle proprietà organolettiche esaltate preservando il suolo.
I vantaggi che ne derivano dalla scelta di intraprendere colture seguendo gli standard dell’agricoltura sostenibile, sono davvero molti e cercheremo di spiegarli.
Per prima cosa però bisogna chiarire che cose significa “agricoltura biologica” e che cosa comporta.
Agricoltura biologica: la definizione
La bioagricoltura o agricoltura biologica si pone come obiettivo la produzione di prodotti coltivati secondo gli standard bio.
Questi standard prevedono:
- l’eliminazione di sostanze chimiche per il trattamento delle piante
- il rispetto della stagionalità
- la cura nella coltivazione dei terreni.
- l’abolizione dell’uso di diserbanti e concimi non naturali.
La definizione di “agricoltura biologica” quindi fa riferimento alla norma europea 2092/91 che detta le linee guida per una produzione di frutta e verdura BIO. Questo tipo di coltura deve seguire la “normale” stagionalità nei periodi di crescita dei frutti, la coltivazione curata dei campi che non preveda l’utilizzo di diserbanti e sostanze chimiche e infine che veda l’uso della pacciamatura e della lotta integrata.
Quali sono quindi i vantaggi dell’agricoltura biologica?
I vantaggi che derivano dalla scelta di un’agricoltura biologica sono tanti e non solo in termini di salute per noi e per l’ambiente.
I terreni condotti secondo le regole della bioagricoltura, secondo molti studi, offrono un raccolto numericamente equivalente a quelli coltivati convenzionalmente. Pertanto scegliere la rotazione delle colture, un uso più oculato di acqua, prediligere solo elementi naturali per la lotta agli insetti predatori e alle malattie tipiche delle colture, come le nostre erbe aromatiche, non penalizza gli agricoltori dando un raccolto inferiore, anzi.
Ci siamo accorti in questi 2 anni che i terreni coltivati con il telo pacciamante e utilizzando tutte le accortezze tipiche della bioagricoltura nel tempo hanno offerto un raccolto maggiore perché le piante erano più sane e rigogliose.
I vantaggi quindi si possono notare più sul lungo tempo, ma ne vale davvero la pena:
- il suolo è più in salute e più fertile rispetto a quello dell’agricoltura convenzionale;
- le piante sono più robuste e resistenti agli attacchi di malattie o insetti
- le erbacce tendono a crescere in maniera meno invasiva
- la biodiversità è superiore del 30% rispetto ai campi coltivati convenzionalmente
- le sostanze nutritive presenti nel suolo sono maggiori e più concentrate, garantendo alle piante delle proprietà organolettiche davvero esaltate.
La richiesta di prodotti bio è in notevole aumento, vista la maggiore consapevolezza che alcuni pesticidi sono dannosi per noi stessi e anche per altri animali, come ad esempio le api.
Conclusione
I vantaggi della bioagricoltura si riflettono sulla nostra alimentazione, ma anche sulla tutela di molti insetti importantissimi per la biodiversità e per la propagazione di alcune piante.
Sicuramente coltivare secondo gli standard bio comporta più lavoro per combattere erba infestanti e parassiti, ma nel lungo tempo il lavoro è ripagato dal raccolto più abbondante delle erbe aromatiche e dalla consapevolezza che si sta producendo qualcosa di buono per le persone e per l’ambiente.