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Ortingaunia

campo di rosmarino

Le piante aromatiche: caratteristiche e coltivazione.

Tutti noi conosciamo le piante aromatiche, o meglio conosciamo quelle più comuni, più utili e forse più gustose ma non tutte quelle esistenti in natura.

La Liguria è la terra madre delle erbe aromatiche, grazie alla sua morfologia e alle condizioni climatiche. Albenga, in particolare, è una delle zone migliori per la crescita rigogliosa di queste piante; grazie soprattutto alla sua vicinanza al mare che la rende ventilata, e alle catene montuose che la proteggono da intemperie e freddi tipici del nord Italia.

L’ utilizzo degli aromi in cucina è noto a tutti, ma in realtà non è l’unico ambito in cui queste piante possono tornarci utili. Sia selvatiche che coltivate sono davvero importanti a livello culinario ma anche cosmetico e medicinale.

In questo articolo vogliamo proprio raccontarvi le caratteristiche degli aromi, le loro differenze, non solo per quanto riguarda il loro utilizzo ma anche la loro coltivazione.

Ma prima ancora di capirne usi e proprietà, sappiamo quali e quante sono queste piante aromatiche?

La tua risposta a questa domanda potrebbe essere “certo che lo so: rosmarino, origano, timo, salvia e basilico”.

Se hai risposto così, purtroppo, la risposta non è corretta perché ne esistono molte, molte altre.

Le varietà di aromi, infatti, sono quasi una ventina.

Le più conosciute sono:

  • rosmarino
  • origano
  • basilico
  • salvia
  • alloro
  • erba cipollina
  • coriandolo
  • lavanda

Nell’elenco abbiamo visto gli aromi più comuni specie in Liguria, ma a seconda della regione in cui ci si trova ne esistono di autoctone e più utilizzate; insomma: regione che vai aromatiche che trovi.

Inoltre anche la loro coltivazione genera delle differenze: se coltivate in vaso difficilmente saranno perenni, ma vincolate ai cicli aziendali; se coltivate in vaso sul balcone o in giardino è possibile che si abbiano tutto l’anno.

Ma vediamo nel dettaglio anche questo aspetto..

Detto questo, hai pensato a quali altre piante aromatiche esistono?

Quali e quante sono le piante aromatiche? Facciamo chiarezza

Ci si limita molto spesso a identificare le piante aromatiche in 4/5 aromi noti: basilico,origano, salvia, alloro, rosmarino, prezzemolo; ma ne esistono ben altre 25.

Le erbe aromatiche sono elencate all’interno di un file del Ministero della Salute sulla piante officinali, un documento importante e ufficiale che descrive tutti gli aromi e le loro proprietà benefiche.

Nella nostra azienda produciamo 14 piante aromatiche delle 30 elencate nel file del Ministero, e possiamo dire che la nostra scelta è ricaduta sulle piante aromatiche tipiche della nostra zona, Albenga, e quelle che meglio si prestano a livello culinario per la dieta mediterranea, tipica della nostra regione. In altre aree sia per condizioni climatiche che di abitudini alimentari potrebbero coltivarne altre.

Curiosa/o di sapere quale aromatica ti manca all’appello? Scopriamolo subito:

  • Aglio
  • Aglio orsino
  • Alloro
  • Aneto
  • Angelica
  • Basilico
  • Borragine
  • Camomilla
  • Cannella
  • Cappero
  • Cardamomo
  • Chiodi di garofano
  • Cipolla
  • Coriandolo
  • Cumino
  • Dragoncello
  • Erba Cipollina
  • Finocchietto
  • Lavanda
  • Maggiorana
  • Melissa
  • Menta
  • Origano
  • Peperoncino
  • Prezzemolo
  • Rosa
  • Rosmarino
  • Ruta
  • Salvia
  • Santoreggia
  • Timo
  • Zafferano
  • Zenzero

Quante di quelle elencate non pensavi fosse da ritenere un’erba aromatica? Molte piante spesso non pensiamo facciano parte di questa categoria, erroneamente, specie perché non siamo soliti usarle in cucina o per rimedi naturali.

Sicuro è che in Liguria le più conosciute, e soprattutto coltivate, sono:

  • Alloro
  • Basilico
  • Erba cipollina
  • Lavanda
  • Maggiorana
  • Melissa
  • Origano
  • Salvia
  • Timo

La maggior parte di queste vengono usate per scopi alimentari, specie nella dieta mediterranea che le abbina a piatti di carne e piatti freddi.

Pensate al “condiglione”, tipico piatto estivo ligure fatto di pomodori, origano, olive nere taggiasche e pane; oppure al coniglio alla ligure che non può essere chiamato tale senza gli aromi, i pinoli e le olive.

 

Quali sono le caratteristiche principali di queste piante?

Gli aromi hanno tante particolarità che li rendono così speciali, possiamo anche dire che ormai in cucina sono indispensabili. Chi di noi non li usa cucinando? Non dire che prepari la carne senza rosmarino e che non metti l’origano nell’insalata di riso: non ci crederebbe nessuno.

A renderli così interessanti sono sicuramente le proprietà organolettiche: odori e gusti che nessun’altra pianta riesce a trasmettere al cibo.

Per non parlare dei benefici che possono donare a chi li beve o li usa per fare i suffumigi.

Lo sapevi che l’acqua di cottura della melissa è un antinfiammatorio eccellente? Oppure che un bel mix di rosmarino, timo e origano aiuta a decongestionare le vie respiratorie?

Non è possibile descrivere in maniera univoca queste piante, ne esistono di legnose, a foglie verde, ad arbusto, con infiorescenza…

La caratteristica che forse le diversifica maggiormente è la loro stagionalità; ci sono aromi perenni e altri che hanno cicli di vita minori, e spesso questo è dovuto anche ai metodi di coltivazione.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono classificate come “perenni”.

Piante aromatiche perenni

Capita spesso di vedere piante di rosmarino legnose e dal fogliame più scuro, altre invece più verdi e dai rami sottili: questeultime sono piante giovani, le altre sono nate da quasi più di un anno. Non cambia la varietà ma solo il ciclo di vita.

Se dovessimo dividere le piante aromatiche perenni da quelle che non lo sono, l’elenco non sarebbe di certo lunghissimo:

  • rosmarino
  • salvia
  • timo
  • origano
  • alloro
  • maggiorana

Gli altri difficilmente durano così a lungo o comunque vanno tagliati e bisogna aspettare qualche mese per avere nuovamente una pianta rigogliosa.

Bisogna però sottolineare che gli aromi piantati nei vasi hanno cicli di vita più brevi rispetto a quelli coltivati nel terreno e anche il periodo in cui vengono tagliati e seminati incide molto sulla loro stagionalità.

 Gli usi più comuni degli aromi

Quali sono gli usi più diffusi delle erbe aromatiche? Per i liguri forse è una domanda un po’ stupida, per chi invece non è solito usarli potrebbe tornare utile sapere la risposta.

Le piante aromatiche hanno ben 3 usi comuni:

  • rimedio naturale contro raffreddori e stati infiammatori
  • in cucina per insaporire primi e secondi piatti
  • in cosmesi per la preparazione di creme e prodotti da bagno

Come rimedio naturale, i più usati sono:

  • melissa
  • origano
  • timo
  • rosmarino
  • zenzero

In cucina invece troviamo:

  • alloro
  • rosmarino
  • origano
  • cumino
  • cappero
  • prezzemolo
  • peperoncino
  • maggiorana ( buonissima nelle frittate, molto usata da noi liguri)

In generale gli aromi sono piante davvero utili e dalle grandi proprietà curative, facili da coltivare e molto resistenti: danno una grande resa con minimo sforzo.

In cosmesi le più usate sono:

  • lavanda
  • rosmarino
  • tiglio
  • camomilla
  • rosa

Per citare le più conosciute e famose.

Come e quando coltivare le piante aromatiche?

Non c’è un periodo universale uguale per tutte le piante aromatiche; tendenzialmente è sempre meglio piantarle verso fine anno affinché in primavera siano alla loro massima coltura.

Non essendoci un mese preciso per tutti i tipi di aromi esistenti, bisogna avere le idee chiare su cosa piantare per capire esattamente il periodo migliore per seminarle.

Quindi quando piantarle?

L’unico modo per trovare un metodo, o meglio un calendario di semina, è decidere 3 cose:

  1. quale pianta aromatica si vuole avere nel giardino/sul balcone
  2. quando si vuole avere la pianta “pronta”
  3. se si stanno piantando per uso casalingo o per la commercializzazione

Importante fare due precisazioni, le piante aromatiche si possono coltivare:

  • “a dimora” e cioè già nel terreno dove cresceranno senza bisogno di trapiantarle
  • “in coltura protetta” cioè in un contenitore con alveoli oppure già in vasetti.

Entrambe queste due tecniche necessitano poi di un successivo trapianto o in vasi più grandi oppure nel terreno.

Possiamo comunque stilare una sorta di calendario della semina per ogni aromatica e per ogni metodologia:

  • il basilico: in primavera in coltura protetta e nel terreno verso maggio
  • la camomilla: ad inizio primavera
  • il prezzemolo: coltura a dimora tra marzo e aprile
  • l’erba cipollina: in aprile a dimora o all’inizio della primavera a coltura protetta
  • il dragoncello: in primavera in coltura protetta in un contenitore alveolato
  • la maggiorana: a inizio primavera o anche a fine inverno in coltura protetta in vasetti, specie per piccole quantità
  • la melissa: si semina in primavera direttamente a dimora
  • l’origano: in tardo inverno in coltura protetta oppure ad inizio primavera per poi essere trapiantato appena le piante sono alte 30-40cm
  • il timo: sia a dimora sia in coltura protetta a fine inverno oppure inizio primavera

In generale il nostro consiglio è di piantare a dimora ( e quindi già nel terreno): il prezzemolo, il coriandolo, il cumino, l’aneto, il basilico. Queste piante patiscono spesso nella fase del trapianto per questo è meglio evitarlo.

La coltura protetta è utile sia per chi è alle prime armi e per chi magari preferisce seminare in inverno, con questa modalità di semina la pianta diventa forte e non patirà il trapianto. Una volta nei vasi o nel terreno crescerà rigogliosa.

Le piante aromatiche sono tante e molto varie tra loro, difficile descriverle univocamente sia per il loro utilizzo sia per la loro semina; è importante conoscerle a fondo una per una anche solo per crearsi un proprio “orto aromatico” sul balcone.

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